La prima cosa che una donna pensa non appena si iscrive in palestra è: NON VOGLIO SOLLEVARE CARICHI PESANTI, HO PAURA DI DIVENTARE SCHWARZENEGGER! Come se il muscolo crescesse non appena la loro mano sfiori un manubrio vicino o superiore ai 2 kg.
L’importanza di un corpo femminile allenato è un concetto che risale all’antichità, quando già nel VI secolo a.C. Si svolgevano le Eraclee, i primi giochi olimpici femminili (eppure non mi sembra di scorgere delle statue delle figure femminili piene di bicipiti e quadricipiti a far scoppiare le tuniche) In quei anni si sosteneva che per avere dei guerrieri forti e adatti alle battaglie bisognava partire dalle madri.
Purtroppo nel mondo moderno il concetto di allenamento per il genere femminile è cambiato, ritenendo la donna, in maniera sbagliata, il sesso debole. Da qui parte il concetto di un allenamento senza o con piccoli pesi, con la paura di aumentare troppo l’ipertrofia muscolare e perdere le forme femminili assumendo delle sembianze di un energumeno con la mandibola squadrata. Questa è però una paura infondata. Per un’ipertrofia significativa c’è bisogno di un percorso di allenamento specifico.
Il corpo di una donna ha una percentuale di massa muscolare inferiore di circa 11% rispetto a quella maschile. Perciò un allenamento con i pesi nella donna può indurre un aumento di forza, senza una marcata ipertrofia.
In più nella donna manca un corredo ormonale atto ad indurre una risposta ipertrofica paragonabile all’uomo. I livelli inferiori di testosterone giustificano gran parte di questa differenza.
Per tutti questi motivi, diventare “grossa” per una donna è un processo di allenamento moto più complesso rispetto all’uomo. L’allenamento di forza con i pesi dovrebbe essere sempre compreso in un programma di allenamento ben strutturato per entrambi i sessi.